Sabato 14 e domenica 15 maggio 2016 a Sesto Fiorentino abbiamo fatto RugbYnsieme.
Forte della bella esperienza dello scorso anno, già da novembre 2015 un manipolo di eroi (in realtà trattavasi di malcapitati cooptati dal Kaiser Bartoloni con metodi tipici dell’arruolamento in marina nell’800; un sacco in testa, una botta a seguire e via a bordo!) del SestoRugby si era gettato a capofitto in questa impresa, con riunioni carbonare in cui di volta in volta il programma è stato affinato, i compiti divisi, quanto necessario approntato … una discreta fatica ma grazie alla sapiente e discreta (qualcuno ha ipotizzato il reato di stalking !) guida del Kaiser il risultato ci ha ripagato di tutto l’impegno ed il tempo impiegato.
Possiamo infatti parlare di un vero e proprio successo, sia per i bambini sia per i genitori, e di questo siamo davvero felici.
Al raggruppamento/torneo hanno partecipato oltre 300 bambini delle categorie U6, U8, U10 e U12, divisi in squadre “miste” composte da giocatori provenienti dalle varie società aderenti, che per l’occasione sono state rinominate come le più famose nazionali di rugby (Nuova Zelanda, Sud Africa, Australia, Galles, Argentina, Australia, Inghilterra e Irlanda).
L’evento aveva lo scopo non solo di permettere a bambini provenienti da squadre e realtà diverse di conoscersi e fare amicizia, ma anche di abbassare il livello agonistico del gioco che spesso è un fattore limitante lo sviluppo dei piccoli atleti.
Quest’anno poi l’iniziativa si è arricchita di maggior significato perché le due giornate di sport sono state dedicate al sostegno delle attività della Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer, per la quale sono stati raccolti 500,00 euro grazie alle donazioni dei bambini (ogni mini atleta ha infatti donato 1 euro mettendolo in un’apposita cassettina posta all’entrata in campo), alla lotteria ed alla vendita di gadget.
Da un punto di vista sportivo va sottolineato che i bambini scesi in campo, nonostante il clima più che amichevole dovuto alla particolarità dell’evento, si sono comunque impegnati al massimo. Abbiamo visto partite davvero di rara intensità e con tante belle azioni. Non c’è molto di più da dire sotto questo profilo, se non aggiungere che i ragazzi si sono davvero divertiti e che anche sotto il profilo della correttezza e del fair play l’esperienza è stata ottima.
Ma era questo lo scopo primario dell’evento, giocare tutti insieme soprattutto pensando a divertirsi e non al risultato, come dovrebbe essere sempre alla loro età. Crescere giocando, quindi.
Qualcuno ha scritto che il rugby è il dominio dell’uomo sulle cose che vanno storte. Riuscire a controllare una palla ovale richiede le stesse difficoltà che si incontrano nella vita di tutti i giorni, ed è per questo che il rugby cerca di insegnare, tramite i suoi valori, ad afferrare la palla rimanendo sempre calmi, lucidi, riuscendo con tenacia, dedizione ed umiltà a portarla oltre quella linea di meta tanto desiderata.
Una squadra ed ancora di più una società di rugby ha infatti come primo obiettivo quello di crescere grandi uomini e non grandi campioni, e questa crescita non si sviluppa solo sul campo da gioco ma anche fuori, perché come si dice una volta che si è rugbisti lo si resterà sempre, sia dentro che fuori dal campo.
C’è una dimensione però che forse più di altre è radicata nel rugby, quella della solidarietà. Nel gioco del rugby infatti l’avanzamento è garantito solo dal pronto e continuo sostegno dei compagni. Insegnando ai bambini ad aiutarsi nel gioco gli educatori cercano anche di insegnare loro la solidarietà fuori dal campo. Nel rugby l’agonismo individuale infatti cede il passo al bene del gruppo, la grinta del singolo si compone e si fonde a quella degli altri, traducendo le capacità di tutti nel bene della squadra.
Con la loro presenza in campo, quindi, i bambini lo scorso fine settimana ci hanno trasmesso questo messaggio: siamo qui con compagni con i quali mai abbiamo giocato dalla stessa parte del campo non solo per giocare e divertirci, ma anche per fare squadra con altri bambini che a pochi kilometri da qui vivono situazioni difficili; bambini anche loro nostri compagni e che hanno bisogno del nostro sostegno.
E’ per questo che il Sesto Rugby ha pensato di dedicare il torneo Rugbyinsieme all’Ospedale Meyer, il nostro “ospedalino” nato a Firenze nel 1891 e che il commendatore Giovanni Meyer volle dedicato alla moglie Anna precocemente deceduta, donandolo poi alla comunità; una struttura punto di riferimento italiano e internazionale per la cura, la ricerca e l’assistenza dei bambini e che tiene fede a distanza di oltre centotrenta anni a quell’atto altruistico da cui tutto ha avuto inizio in quel lontano 1891. Altruismo che, appunto, è uno dei valori del gioco del rugby, come ci hanno ricordato tutti i bambini presenti.
Non c’è altro da dire, ma solo da ringraziare ancora una volta:
-la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer per averci concesso il patrocinio della manifestazione;
– la Federazione Italiana Rugby che ha voluto che questa iniziativa avesse anche riconoscimento sportivo;
– tutte le società che ci hanno onorato della loro presenza e che hanno fatto “squadra” con noi: il Firenze Rugby 1931, I Puma Campi Bisenzio, il Gispi Prato, il Vasari Arezzo, gli Amatori Prato, lo Scandicci Rugby, i Lions Livorno, il Rugby Mugello, il Val di Sieve Rugby e l’Etruria Piombino Rugby;
– la dirigenza ed in particolare il Presidente del Sesto Rugby per averci incoraggiato e supportato in questa iniziativa, i giocatori tutti – dalla serie A all’under 14 – del Cavalesto per la loro presenza e l’indispensabile aiuto organizzativo, i genitori ed a tutti coloro che si sono impegnati nelle varie attività a supporto della manifestazione, il nostro Kaiser Marco per l’idea e la tenacia nel perseguirla, agli educatori ed ai dirigenti delle squadre impegnate in campo;
– la Croce Viola per l’assistenza sanitaria in campo e la Misericordia di Varlungo per il supporto logistico.
Ma il grazie più grande va sicuramente ai nostri piccoli campioni, che davvero ci hanno regalato dei momenti davvero indimenticabili, con i loro sorrisi, le loro corse, i loro tuffi nel fango, i loro abbracci prima e dopo le partite .. grazie piccoli grandi atleti del rugbyinsieme !
A questo punto non resta che guardare avanti verso gli ultimi tornei della stagione, sicuramente più rilassati e felici grazie a queste due bellissime giornate di sport.
Per il rugby hip hip hip … urrà urrà urrà !
Simone N.
Nel rugby i valori dell’uomo e dell’atleta sono inscindibili
(Massimo Giovanelli)