Eh sì, facile in campo a correre, a divertirsi, a placcare!
Ma diciamocelo! Cosa non sarebbe il Rugby senza noi mamme che urliamo a squarciagola dagli spalti come se non ci fosse un domani!
“Sostegno!”, “Placcalo!”, “Aiutatelo!!” C’è tutto un linguaggio dietro che piano piano impari, ma non sai mai se lo usi a proposito! Perché in effetti, a dirla tutta, il bravo genitore sportivo dovrebbe limitarsi a godersi lo spettacolo… Ce lo dicono sempre gli allenatori! Ma noi non resistiamo…
Che già ti ecciti e il cuore ti batte a tremila quando in possesso di palla è un ragazzo della tua squadra. Quando poi il famigerato ovale è in mano a tuo figlio, allora sì che il fiato si accorcia, le pulsazioni aumentano ancora, il sangue ti va alla testa e vivi un’esplosione di sensazioni! Forza! Corri! Placca e schiaccia! Ma l’azione è velocissima e prima ancora che ti renda conto, la palla è persa, o la metà è fatta!
Orgoglio, apprensione, ORGOGLIO! Sempre e comunque! Questi ragazzi si misurano durante i raggruppamenti come in nessun altro campo della loro vita. “Sarò all’altezza?” “Mi passeranno la palla?” “ E se me la passano, riuscirò ad acchiapparla?” E poi… “ce la faremo a battere il Gispy?!”
E tutti questi dubbi e queste domande amletiche noi mamme le conosciamo bene, non è vero? E poco importa se poi alla sera, magari sfinite da una giornata passata in piedi al freddo, dietro a una rete metallica, c’è una lavatrice in più da mandare avanti (notevole la produzione di fango in questo gioco!!)
Quello che conta è che anche oggi, comunque sia andata, i nostri figli hanno sicuramente imparato qualcosa più di ieri! Qualcuno a fare squadra, qualcuno a superare le sue paure, qualcuno a perdere, qualcun’ altro ad accettare i suggerimenti dell’allenatore… E anche a vincere si impara, perché no! Con correttezza e rispetto verso l’avversario. Perché il Rugby si gioca nel fango, ma è il più nobile degli sport.
E allora forza Rinocerontini! Noi mamme continueremo a sostenervi ovunque andrete! Forza Sesto Rugby!
Barbara