“Gli eroi autentici vanno per tempo rapiti in cielo”

Gli eroi autentici vanno per tempo rapiti in cielo

(Gianni Brera)

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Jonah Lomu, la leggendaria ala degli All Blacks degli anni ’90, il gigante nero alto 1 metro e 96 per 119 chili capace di correre i 100 metri in 10”8, l’uomo che a detta degli esperti ha cambiato il rugby, ci ha lasciati. Molti noi – io per primo – non sono addetti ai lavori né hanno mai giocato a rugby, tuttavia ben prima che i nostri figli si e ci avvicinassero a questo bellissimo sport sicuramente avevano visto qualche partita in TV e altrettanto sicuramente sapevano chi era Lomu.

Per molti di noi, anzi, l’amore per questo sport è scoppiato forse proprio dopo aver visto in azione questo incredibile atleta che è atterrato sul pianeta ovale con l’impatto devastante di un meteorite di materiale sconosciuto.

La sua bella ma al tempo stesso triste storia, le sue gesta, i suoi record, li leggerete ovunque in questi giorni e negli anni a venire, perché per lo sport mondiale è davvero una perdita immensa. Ed allora in queste poche righe, fedeli ai valori che speriamo i nostri figli possano apprendere anche da campioni come lui, vogliamo ricordare Siona Tali Lomu (questo il suo vero nome) per il suo esempio anche fuori dal campo, per la sua modestia e gentilezza con tutti (una delle mie collaboratrici conserva un suo autografo ed una fotografia scattata in un parco pubblico in Nuova Zelanda durante un allenamento degli All Blacks), per il suo incredibile carattere grazie al quale fino all’ultimo ha voluto offrire una testimonianza di speranza e di coraggio a tutti coloro che come lui erano affetti da gravi malattie. A differenza di altri grandi sportivi fulminati da eventi improvvisi, infatti, Lomu è stato lavorato per 12 anni dal male. Ha la grandezza del dolore. Per questo la sua uscita di scena non è uno sprofondamento. E’ un’ascensione al cielo.

Il rugby era la sua vita, e proprio l’amore per questo sport lo aveva portato più volte ad affermare che avrebbe voluto tenere duro fino a quando i suoi due figli, Dhyreille e Brayley, oggi di 5 e 6 anni, avessero compiuto 21 anni. Purtroppo non c’è la fatta, l’ultimo placcaggio gli è stato fatale ma prima di cadere a terra ha sicuramente effettuato uno splendido ultimo passaggio … perché un rugbista non muore mai, al limite passa la palla !

I Rinoceronti sestesi si uniscono nell’abbraccio di tutti gli sportivi alla famiglia di questo grande uomo, campione sul campo e nella vita.

Per Jonah Lomu e per il rugby hip hip hurrà hurrà hurrà !

Simone N.

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” Voglio insegnare ai miei figli che non c’è niente di facile, in questa vita e che devi lavorare duro. Sempre. Non si devono arrendere, perché io non mi arrenderò. Mai.

Siona Tali “Jonah” Lomu

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